Impresa 4.0: come funziona il credito d’imposta per gli investimenti

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La Legge di Bilancio 2020 ha definito un vasto sistema di agevolazioni fiscali per le imprese che aderiscono al Piano Nazionale Impresa 4.0. Tra queste teniamo a ricordare ai nostri clienti e a tutti gli imprenditori l’incentivo fiscale del credito di imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali al fine di supportare l’evoluzione digitale e tecnologica dell’attività svolta. Vediamo brevemente di cosa si tratta, rimandando alla Gazzetta Ufficiale per maggiori dettagli.

Impresa 4.0: cos’è il credito di imposta

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2020 le imprese potranno contare su agevolazioni per acquistare nuovi beni strumentali materiali o immateriali per l’esercizio dell’attività di impresa. L’acquisto deve avvenire entro il 31 dicembre 2020 o al massimo entro il 30 giugno 2020. In questo secondo caso è importante che per la fine del 2020:

  • risulti accettato l’ordine dal fornitore;
  • siano stati pagati acconti pari ad almeno il 20% del costo di acquisto del bene.

Il nuovo credito di imposta va a sostituire l’iper o super ammortamento, che prevedeva la maggiorazione del costo di acquisto per dedurre maggiori quote di ammortamento e canoni di leasing.

Credito d’imposta per beni strumentali: a chi spetta

I destinatari del nuovo credito di imposta sono tutte le imprese italiane, comprese le organizzazioni stabili di soggetti non residenti e gli esercenti di arti e professioni. Tuttavia, per accedere alle misure di Impresa 4.0 è necessario che l’azienda:

  • rispetti la disciplina sulla sicurezza del lavoro;
  • sia in regola con il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali ai dipendenti;
  • non abbia sanzioni, interdizioni e non sia in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa o concordato preventivo o, ancora, altre procedure previste dalla legge fallimentare.

Impresa 4.0: i beni finanziabili con il credito d’imposta

I beni che possono usufruire del credito d’imposta previsto dalla Legge di Bilancio 2020 sono tutti quelli nuovi e strumentali che concorrono all’esercizio dell’attività d’impresa e, in particolare:

  • beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello di Industria 4.0;
  • beni immateriali utili all’esercizio d’impresa come software, sistemi gestionali, piattaforme e applicazioni.

Il credito d’imposta può essere utilizzato per compensazione tramite modello F24 e con quote annuali di pari importo che dipendono dal valore e dalla tipologia dell’investimento stesso. Inoltre, il credito d’imposta secondo quanto definito dalla Legge di Bilancio:

  • non concorre alla determinazione del reddito imponibile e IRAP;
  • non è rilevato nel rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi;
  • è cumulabile con altre agevolazioni per gli stessi costi.

Quale documentazione produrre per ottenere il credito d’imposta

Per ottenere il credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali l’azienda deve rilasciare una perizia tecnica semplice redatta da un ingegnere o da un perito industriale o fornire un attestato di conformità rilasciato da un ente accreditato. Se il costo unitario dei beni non supera i 300.000 euro basterà rilasciare una dichiarazione redatta dal legale rappresentante della azienda.

L’impresa dovrà poi dare comunicazione dell’investimento al Ministero dello Sviluppo Economico, in modo da fornire le informazioni necessarie per valutare il sistema di agevolazioni utilizzato dall’azienda. Sarà proprio il MISE ad effettuare il monitoraggio della fruizione del credito d’imposta. Infine, tutta la documentazione relativa ai beni acquistati andrà conservata pena il rischio di veder revocato il beneficio.

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